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Interview (versione italiana)  (Atout Livre BD, Paris)  jeudi 25 janvier 2018

Non è un déjà-vu : ci incontriamo con gli She Owl a Parigi in una bella libreria del 12esimo arrondissement, l'ultimo incontro con Froggy era stato tre anni fa.

In occasion dell'uscita del loro ultimo EP The Drifters, disponibile in streaming sul loro sito, ci ritroviamo con il duo torinese, coppia di polistrumentisti che partiti dall'Italia, sono passati da San Francisco, Parigi e Lipsia e non si sono mai più fermati.

In giro, non soltanto per concerti, Jolanda e Damien sono musicisti di vita, professionisti che hanno dedicato la loro vita alla musica, come una missione, uno stile di vita, una vocazione artistica e spirituale.

Piu che un'intervista, parlare con loro, è stata una piacevole discussione tra amici, italiani che hanno lasciato il loro paese per vivere altrove, nomadi che hanno forse trovato le loro radici proprio nel viaggio...

Il vostro viaggio è iniziato nel 2013. Nel 2015 Froggy era lì per scoprire la vostra musica e stasera siamo qui per l'uscita di The Drifters. Raccontateci del vostro progetto e di cosa avete fatto in questi anni.

Demian Endian : Tutto è iniziato nel 2013 a San Francisco. Siamo andati lì per vedere amici e parenti ma in realtà cercavamo un paese che ci adottasse visto che non ci siamo mai sentiti molto "italiani" come musicisti. E' stato così che abbiamo trovato un batterista, un chitarrista, un contrabbassista, e un tecnico del suono tuttofare con cui abbiamo poi deciso di registrare un album (ndlr : She Owl).

Jolanda Moletta : Cercavamo un posto dove mettere radici e San Francisco lo è stato, lì abbiamo trovato la nostra "famiglia musicale", George S. Rosenthal , il tecnico, è diventato oggi il nostro produttore. Ha avuto un ruolo decisivo in questo EP

Qual è il vostro processo di composizione ?

Demian Endian : Tutto parte dai viaggi e dalle nostre esperienze personali. I pezzi sono già tutti nella nostra testa. Quando li estraiamo cerchiamo di essere più delicati possibile, vogliamo semplicemente che il pezzo venga fuori, non ci importa quale sia lo strumento.

Jolanda Moletta : Io lavoro in maniera molto visiva, come se avessi un film nella mia testa, provo a tradurre in musica le immagini. Scrivo la colonna sonora di un film che può essere una storia, un viaggio in treno, in un deserto. In realtà uno dei miei sogni è proprio quello di lavorare, un giorno, con un regista, perché la nostra musica è molto "cinematografica". Mi piacerebbe lavorare per delle colonne sonore, o magari trasformare i nostri pezzi in colonne sonore.

Chi di voi due scrive i testi ?

Jolanda Moletta : Io scrivo i testi e la musica, preparo la struttura del pezzo e poi li faccio ascoltare a lui che è il mio primo ascoltatore.

Demian Endian : E a quel punto diventa una sorta di ping-pong ci lanciamo la palla fin quando non sentiamo che il pezzo è pronto per essere suonato dal vivo.

Jolanda Moletta : Per noi la reazione del pubblico è fondamentale. Quando registriamo in studio abbiamo già le idee chiare su cosa vogliamo proprio grazie al riscontro durante i live.

Mi parli di visioni e a questo proposito vi chiedo : quali sono le vostre maggiori inspirazioni

Demian Endian : Il viaggio ! Direi confrontarsi ai proprio limiti in qualità di cittadini di un mondo occidentale, provare a cambiare il sistema o sapere come uscirne. Per il momento non abbiamo ancora la risposta ma ci stiamo lavorando (ride). L'ispirazione viene anche da tanti libri ! Stasera che stiamo per suonare in una fumetteria, posso citare Miyazaki tra i nostri registi preferiti. Riguardo la musica invece dico : Nina Simone, Nick Cave.

Jolanda Moletta : Bat For Lashes, My Brightest Diamonds...

Demian Endian : In Germania abbiamo scoperto Bohren & der Club of Gore. Ci piacciono davvero molto !

Jolanda Moletta : E visto che la loro musica ricorda un po le colonne sonore di Angelo Badalamenti, io dico metto David Lynch fra le nostre maggiori ispirazioni e... Wim Wenders !

Demian Endian : Io adoro Spike Jonze... "Essere John Malkovich"... In realtà quando ci si ispira a qualcuno non bisogna mai copiare, non bisogna mai riprodurre ciò che l'altro fa, ma sempre essere sé stessi. Il nostro scopo è avere gente che viene ai nostri live e che ci dica a fine concerto "Mi siete piaciuti molto, voglio essere me stesso !"

Da italiani, cosa pensate della nuova scena indipendente italiana ?

Jolanda Moletta : Non vivendo più in Italia da un po, devo dire che non seguo molto la scena italiana. Ci piace molto un gruppo italiano che vive in Germania, The Somnambulist, fanno un rock/prog molto interessante.

Demian Endian : Vorrei fare una riflessione riguardo la scena italiana. Ho notato che spesso gli italiani non si lanciano mai in progetti innovativi, aspettano sempre che ci sia prima un ritorno positivo. E questo è dovuto al fatto che l'Italia è un paese che non ha mai investito nell'innovazione.

Jolanda Moletta : E' per questo che spesso i musicisti italiani che fanno cose interessanti vivono all'estero! Tra i vari gruppi italiani ho ascoltato i Be Forest, ma non li conosco bene. Sono sicura che esistono tantissimi gruppi italiani molto validi ma che non hanno quell' hype che funziona in Italia.

Ritornando sul viaggio, in ogni vostra recensione e intervista c'è un riferimento al viaggio. Voi venite da Torino (siete conterranei dei Marlene Kuntz !), avete vissuto a San Franciso e poi a Parigi. Dove vivete oggi ? C'è un posto in cui vi sentite davvero a casa ?

Demian Endian : Nel 2015 abbiamo suonato all'Alimentation General a Parigi, e un mese dopo, nello stesso posto hanno suonato i Marlene Kuntz. A New York abbiamo suonato allo Zebulon e qualche tempo dopo sempre lì ha suonato Jovanotti. Diciamo che per noi è stato un po come aprire questi gruppi (ride).

Jolanda Moletta : La città che abbiamo nel cuore è San Francisco. E' lì che ci sentiamo davvero a casa. La Germania è un bel posto in cui vivere ma non ci abbiamo ancora vissuto abbastanza a lungo per dirti se effettivamente ci sentiamo a casa o no.

Riguardo l'Italia devo confessare che siamo un po scappati dal nostro paese. L'anno scorso su cinquanta date abbiamo suonato solo tre volte in Italia: Livorno, Firenze e Bologna. La sola capitale europea in cui non abbiamo mai suonato è Roma. Diciamo questo per spiegare che suonare in Italia è davvero difficile, ed era un'evidenza già dieci anni fa quando suonavamo con molta più facilità all'estero.

Demian Endian : L'Italia per noi è stata un po come una mamma gatto che lascia subito i suoi cuccioli... (ridono)

E cosa pensate, invece, della scena francese ?

Demian Endian : Abbiamo pareri di amici francesi riguardo il fatto che spesso in Francia nascono molti progetti a cui prendono parte musicisti che poi cercano un riconoscimento individuale e a causa di questo atteggiamento non c'è una vera unione. Poi pare che ultimamente il cantato francese funzioni abbastanza bene...

Jolanda Moletta : Pensa che il nostro gruppo francese preferito è...un un gruppo australiano (ridono) ! Sono gli Heligoland, sono prodotti da Robin Guthrie dei Cocteau Twins. Ci piace molto anche il progetto di Dalva, un musicista che è sulla stessa nostra etichetta francese. Va detto che non abbiamo mai davvero esplorato la scena francese...forse perché quando sei musicista non hai abbastanza soldi per andare ai concerti degli altri (ridono).

E a questo proposito sono curiosa di sapere se voi vivete solo di musica o fate anche altro...

Jolanda Moletta : In Germania riusciamo a vivere solo di musica, a Parigi era davvero insostenibile visto i costi della vita ed è anche per questo che siamo andati via da lì.

Demian Endian : Guarda se domani dovessi fare il pizzaiolo lo farei (ride) ! Ma bisogna ammettere che tutta questa decadenza dell'ex Germania Est aiuta molto l'ispirazione. Hai presente tutte queste sale prove polverose, senza pavimento... tutto molto... Einstürzende Neubauten !

Per concludere consigliateci tre gruppi o tre album da ascolare assolutamente !

Demian Endian : L'album che tutti dovrebbero ascoltare, a mio avviso, è "Mind Bomb" dei The The. Se provi a googlarlo non lo troverai ecco perché sono poco conosciuti. Hanno perso molto a causa del nome (ride).

Jolanda Moletta : Io dico... qualsiasi cosa di Nina Simone, My Brightest Diamonds, Heligoland.

Demian Endian : Bat For Lashes, Jeff Buckley.

Jolanda Moletta : Ah si... "Grace" è l'album da portare su un isola deserta.

Demian Endian : Vi consiglio anche Gus Ring, uno svedese di cui un anno fa é uscito l'album "Hypnosis". Siamo amici e il suo album l'anno scorso è stata la nostra colonna sonora...

Merci beaucoup per la vostra disponibilità e a presto !

She Owl : Grazie mille !

Retrouvez She Owl
en Froggy's Session
pour 3 titres en cliquant ici !

 

A lire aussi sur Froggy's Delight :

La chronique de l'album Animal Eye de She Owl
La chronique de l'album Drifters EP de She Owl
La chronique de l'album Invisible Heart de She Owl
L'interview de She Owl (vendredi 10 avril 2015)
L'interview de She Owl (jeudi 25 janvier 2018)

En savoir plus :
Le site officiel de She Owl
Le Bandcamp de She Owl
Le Soundcloud de She Owl
Le Facebook de She Owl

Crédits photos : Thomy Keat (retrouvez toute la série sur Taste Of Indie)


Paola Simeone         
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# 28 juin 2020 : Nouvelle Vague ?

Le premier tour des élections municipales fut le signe du début du confinement. Espérons que ce second tour ne sera pas l'appel à un second confinement. Quoi qu'il en soit : Soyez prudents, soyez heureux et cultivez vous ! c'est parti pour le sommaire en commençant par le replay de la Mare Aux Grenouilles #4 (eh oui déjà !)

Du côté de la musique :

"Grand prix" de Benjamin Biolay
"The Beethoven collection Vol1 : Sonatas by Clementi, Hummel, Dussek and Wolfl" de Jean-Efflam Bavouzet
"Eivind Groven Symphonies N°1 & 2" de Kristiansand Symphony Orchestra sous la direction de Peter Szilvay
"L'heure bleue" de Marianne Piketty, Le Concert Idéal
"Tu rabo Par'abanico" de Marion Cousin & Kaumwald
"Veines" de Merakhaazan
"Silas" de Silas Bassa
et toujours :
"As found" de Fugu
"Désordres" de Austyn
"Anda Lutz" de Cie Guillaume Lopez
"A l'instinct A l'instant" de Daniel Jea
"Cérébro dancing" de Epilexique
"Cobra" de François Club
"Coquette" de Hailey Tuck
"Springtime with no harm" épisode 18 des mixes de Listen In Bed
"Fanfare XP, volume 2" de Magic Malik
"Avec son frère" de Volo
"Safeplace" de Yadam

Au théâtre dans un fauteuil de salon avec :

des créations :
"Démons" par Lorraine de Sagazan
"Misery" de William Goldman
"L'obéissance de la femme du berger "de Sergio Martínez Vila
"Migraaaants" de Matéi Visniec
"Le Remplaçant" d'Agnès Desarthe
"Portrait d'Amakoé de Souza - Salade Tomate Oignon" de et par Jean-Christophe Folly

"La Chose Commune" de David Lescot et Emmanuel Bex
de la comédie de boulevard :
"Hier est un autre jour "de Sylvain Meyniac et Jean-François Cros
"Madame Doubtfire" de Jaja Fiastri
"Le Clan des divorcées" de Alil Vardar
"A gauche en sortant de l'ascenseur" de Gérard Lauzier
du côté des humoristes :
"Mimie Mathy - J'adore papoter avec vous"
"Denis Maréchal - J'dis franchement"
dans le répertoire classique :
"Le Jeu de l'amour et du hasard" par Catherine Hiegel
"Roméo et Juliette" par Eric Ruf
Shakeaspeare :
à l'anglaise au Globe Teater : "Macbeth"
et en comédie musicale "Roméo et Juliette, de la haine à l'amour" de Gérard Presgurvic
et de l'Opéra revisité :
"La Traviata" de Verdi par Simon Stone
"Cendrillon" de Jules Massenet par David Hermann

Expositions :

en "real life" avec la réouverture progressive des musées :
"Pompéi" au Grand Palais
"Turner, peintures et aquarelles - Collection de la Tate" au Musée Jacquemart-André
"Harper's Bazaar, premier magazine de mode" au Musée des Arts Décoratifs
"Christan Louboutin - L'Exhibition[niste]" au Palais de la Porte Dorée
"Otto Freundlich - La révélation de l’abstraction" au Musée de Montmartre
"Cézanne et les maîtres - Rêve d'Italie" au Musée Marmottan-Monet
"Coeurs - Du romantisme dans l'art contemporain" au Musée de la Vie romantique
"Les Contes étranges de N.H. Jacobsen" au Musée Bourdelle
les Collections permanentes du Musée Cernushi
"Le Monde selon Roger Ballen" à La Halle Saint Pierre
"Helena Rubinstein - La collection de Madame" et "Frapper le fer" au Musée du Quai Branly
"Monet, Renoir... Chagall - Voyages en Méditerranée" à l'Atelier des Lumières
"La Force du dessin - Chefs-d'oeuvre de la Collection Prat" au Petit Palais
"Esprit es-tu là ? Les peintres et les voix de l'au-delà" au Musée Maillol
"Le dessin sans réserve. Collections du Musée des Arts Décoratifs" au Musée des Arts Décoratifs
et en passant par la Lorraine, découvrir la Villa Majorelle œuvre de style Art nouveau.

Cinéma at home avec :

"Riens du tout" de Cédric Klapisch
"Noïse" de Henry Bean
"Sous surveillance" de Robert Redford
"La romancière" de John McKay
au Ciné-Club les années 50 :
"Un drôle de Dimanche" de Marc Allégret
"La vie à deux" de Clément Duhour
"L'homme au million ("The Million Pound Note") de Ronald Neame
des incontournables japonais :
des figures tutélaires :
"Tokyo drifter" de Seijun Suzuki
"A blind woman" de Teruo Ishii
et des plus jeunes :
"Mr Long" de Sabu
"Ichi, la femme samouraï" de Fumihiko Sori
et des raretés avec une sélection "Court metrage" :
"Le Chant du styrène" de Alain Resnais
"La chambre" de Chantal Akerman
"Pauline" de Céline Sciamma
"La traversée de l'Atlantique à la rame" de Jean-François Laguionie

Lecture avec :

"Be my guest" de Priya Basil
"De Gaulle sous le casque" de Henri de Wailly
"La faiblesse du maillon" de Eric Halphen
"Les jours brûlants" de Laurence Peyrin
et toujours :
"Le jour où Kennedy n'est pas mort" de R.J. Ellory
"Mauvaise graine" de Nicolas Jaillet
"Une immense sensation de calme" de Laurine Roux

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